Viaggio al centro del Bambino – Gli ambiti

Carissimi Vecchi Lupi e Coccinelle Anziane,

 in attesa di poterci iscrivere , conosciamo  meglio gli ambiti che andremo a trattare nel corso del Laboratorio Metodologico ”Viaggio Al Centro del Bambino”

 

Ambito 1: La famiglia, la scuola e le altre agenzie educative 

La Comunità Capi, custode dell’appartenenza associativa, è luogo di formazione permanente per i Capi e di sintesi della proposta educativa. Cura l’attuazione del Progetto educativo, l’unitarietà della proposta scout e il dialogo con le famiglie, principali responsabili dell’educazione dei ragazzi. Si pone anche come osservatorio dei bisogni educativi del territorio, in collaborazione critica e positiva con tutti coloro che operano nel mondo dell’educazione.(tratto dal Patto Associativo)

“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra” Nelson Mandela

Obiettivi:

– Entrare in contatto con realtà che partecipano, come noi, all’educazione dei ragazzi consentendoci di avere un’immagine più completa del bambino:

-analizzare il contesto familiare e le problematiche connesse

-riscoprire il fattore tempo all’interno delle relazioni familiari, qualità o quantità?

– Mettere in discussione il nostro ruolo di educatore rispettando e valorizzando la vocazione educativa dello scautismo, della scuola e della famiglia. Analizzare le zone d’ombra e le vie d’uscita e quali sono gli strumenti a disposizione dei VVLL e CCAA che possono aiutarli a fare rete.

– Lo scautismo come elemento di stacco tra la realtà quotidiana e il bambino o in perfetta sinergia, coerente e fedele tra il bambino stesso e il “mondo lì fuori?”

 

Ambito 2: Le relazioni, l’affettività e le emozioni

Il ragazzo è protagonista, anche se non l’unico responsabile, della propria crescita, secondo la sua maturazione psicologica e la sua età. Il Capo, con intenzionalità educativa, fornisce mezzi e occasioni di scelta in un clima di reciproca fiducia e di serena testimonianza che evita ogni imposizione.(tratto dal Patto Associativo)

Obiettivi:

Chi ti vuole bene conosce quattro cose di te: il dolore dietro al tuo sorriso, l’amore dietro alla tua rabbia, le ragioni del tuo silenzio… E dove soffri il solletico!!! (Charles M. Schulz)

– Io e me stesso/io e gli altri/io e la comunità nelle relazioni, nei rapporti.

– Incontro con l’altro/ Ricerca ancestrale dell’INCONTRO

– Dimensione relazionale (affettività/anaffettività)

– L’influenza delle relazioni nella vita del BAMBINO

– Definizione di AFFETTO e EMOZIONE

– Famiglia FELICE

– Luoghi e momenti PRIVILEGIATI

 

Ambito 3: La corporeità 

Crescere insieme aiuta a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé nell’amore. (tratto dal Patto Associativo)

“Parlando delle forme di rispetto che il ragazzo deve essere incoraggiato a coltivare, non dobbiamo trascurare quella assai importante del rispetto di se stesso, cioè della dignità nella sua forma più nobile.” (Il Libro dei Capi)

“Qual è il nostro dovere? Certamente è quello di sviluppare ed utilizzare al meglio il corpo, la mente, l’anima meravigliosi che il creatore ci ha dato, o meglio prestato” (Guida da te la tua canoa)

«Per salute e forza fisica si intende la conoscenza e un rapporto positivo con il proprio corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l’ambiente: si intende cioè accettare e avere cura del proprio corpo ricercare un’alimentazione sana riposarsi correttamente ricercare ritmi naturali di vita esprimersi vivere correttamente e serenamente la propria sessualità saper affrontare la fatica la sofferenza la malattia la morte» (dall’art. del Regolamento Metodologico)

Obiettivi:

– Imparare il proprio corpo: come il bambino sperimenta le sensazioni nel mondo fisico e nel mondo virtuale.

– Educazione al limite: perché i nostri ragazzi sappiano accettarsi, apprezzarsi e quindi prendersi cura di sé stessi.

– Recuperare la lentezza: esaudire naturalmente le esigenze della mente e del corpo, saper rinunciare e restare fermi per ridefinire la propria identità.

– Corporeità: dallo sviluppo fisico e motorio all’educazione all’autonomia e la stima di se.

– Il ruolo della Comunità educante: la conoscenza del nostro essere corpo si costruisce nello scambio relazionale.

– Rendiamo liberi o anche noi corriamo il rischi di uniformare ai canoni di accettabilità sociale a quelli dell’esteriorità corporea? Educare alla propria unicità, nell’autonomia, con protagonismo.

– Coeducazione: i capi e le capo testimoni “univoci” ma “diversi”.

– Sessualità: esaltazione delle differenze o omologazione?

 

Ambito 4: La spiritualità

Ci rivolgiamo ai giovani come a persone capaci di rispondere liberamente alla chiamata di Dio e di percorrere la strada che porta all’incontro ed alla comunione con Cristo. Offriamo loro la possibilità di esprimere le proprie intuizioni originali e di crescere così nella libertà inventando nuove risposte alla vita con l’inesauribile fantasia dell’amore.(tratto dal Patto Associativo)

Obiettivi:

– Indagare il rapporto del bambino con la propria dimensione spirituale, anche rispetto all’arco di età.

– Educazione alla fede come missione di evangelizzazione: in una società mutevole la nostra azione educativa può essere opera di “alfabetizzazione” spirituale.

– Narrazione di sé e incontro con Gesù: sfida dell’adulto è cedere tempo al bambino.

– Il valore dell’esperienza nell’itinerario di Fede in associazione.

– Ragionare sul modo in cui il bambino vive le dimensioni Profetica, Sacerdotale e Regale.

– Una storia da scrivere: la relazione tra il bambino e Gesù

 

Ambito 5: Il gioco: creatività e pensiero 

Il gioco è un momento educativo in cui, attraverso l’avventura, l’impegno e la scoperta, il ragazzo sviluppa creativamente tutte le proprie doti, cogliendo meglio limiti e capacità personali, impara a riconoscere le regole e a rispettarle con lealtà. E’ una costante e progressiva esperienza della comune aspirazione alla gioia, dispone all’entusiasmo, al senso del gratuito, all’apertura al nuovo, alla ripresa fiduciosa dopo ogni insuccesso, all’accettazione e al completamento reciproco. (tratto dal Patto Associativo)

Obiettivi:

– Importanza dell’immaginazione e giusto approccio alla fantasia nel percorso di crescita del bambino da entrambi i punti di vista: Bambino/adulto.

– Gioco come ambiente spazio temporale in cui il bambino osserva la realtà e sperimenta se stesso.

– Evoluzione del pensiero (rispetto all’arco d’età) attraverso il gioco: quali le scoperte e quali le competenze che può acquisire.

 

Ambito 6: Il territorio e la multiculturalità

[…] La proposta educativa è vissuta localmente dal Gruppo scout, momento principale della dimensione associativa, di radicamento nel territorio e di appartenenza alla chiesa locale. […] […] è possibile sperimentare una forma di vita fondata sull’accoglienza delle reciproche diversità e sulla fraternità, dove ciascuno è impegnato a mettersi a servizio degli altri.

[…] Capi e ragazzi dell’AGESCI, nel legame coi loro fratelli nel mondo, vivono la dimensione della fraternità internazionale, che superale differenze di razza, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace. […] […] Ci impegniamo a formare cittadini del mondo ed operatori di pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale […] (tratto dal Patto Associativo)

Obiettivi:

– La conoscenza e l’accettazione delle diversità come mezzo per aiutare il lupetto e la coccinella a comprendere la pari dignità fra tutti gli uomini.

– Bambino come primo cittadino, impegnato nella scoperta del valore del “bene comune”, da far maturare gradualmente e far crescere la consapevolezza dei propri diritti.

– Lo stile delle buone abitudini, richiesto al lupetto e alla coccinella, dei gesti quotidiani, semplici e concreti, per promuovere nei bambini il gusto dell’agire per gli altri e per aiutarli nel giudicare i propri comportamenti e i comportamenti altrui.

Ambito 7: La tecnologia

[…]La nostra azione educativa cerca di rendere liberi, nel pensare e nell’agire, da quei modelli culturali, economici e politici che condizionano ed opprimono, da ogni accettazione passiva di proposte e di ideologie e da ogni ostacolo che all’interno della persona ne impedisca la crescita. (tratto dal Patto Associativo)

Obiettivi:

Nell’epoca della look-down generation la tecnologia rappresenta il crocevia che accomuna grandi e piccoli. Essa rappresenta l’aspetto discusso di uno strumento che offre tante luci ma che al contempo porta con se tante ombre. Se B.P. fosse nato al tempo degli smartphone e della domotica, valuterebbe la tecnologia come una minaccia o una opportunità?

– Focus sul bambino che si relaziona con la tecnologia.

-Analisi e sviluppo delle capacità

– Quali luci? Quali ombre?

– Nuove piste da percorrere…proposte e riflessioni.

 

Buona Caccia e Buon Volo!

Rossella , Mimmo e la Pattuglia Regionale di Branca LC

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