Nell’immensità di una natura selvaggia silenziosa, sorprendentemente bella ma allo stesso tempo paurosa, le emozioni si fanno più intense. Così tra vasti spazi candidi, gelidi, il tuo cuore, per contrasto, si scalda e ascoltarsi è più semplice. Ogni fragilità che nella quotidianità reprimi, mascheri, inevitabilmente viene fuori e ti senti impotente, ti rendi conto della tua effettiva piccolezza. Ti fermi ad osservare il panorama e vedi te e i tuoi limiti, niente di più brutto. Uno zaino sulle spalle appesantito dalla stanchezza, dallo scoraggiamento, dal pensiero di non potercela fare e poi un sorriso, una parola, una piccola attenzione rende il tutto più leggero. Una salita ghiacciata, i piedi bagnati e pesanti, una vallata immensa, il vento violento, quasi 2000 metri di quota, guardi giù e vedi il vuoto. Un coagulo di emozioni ti attraversano, le lacrime solcano il viso. Ma non sei solo, quando senti meno ogni energia, la comunità che ti accompagna, nata da incontri casuali e cresciuta nei passi della fatica, ti aiuta a ripartire, ti aiuta ad essere forte.
Questo è tutto ciò che ho provato nell’esperienza vissuta tra giovedì 16/03/2017 a domenica 19/03/2017. Terre selvagge, il campo nazionale avventura sulla neve, ha visto riuniti la ricchezza di sedici ragazzi provenienti da paesi diversi accomunati dal desiderio di ripristinare il contatto con la terra. Animati dalla voglia di mettersi in gioco e di vivere una natura libera dai condizionamenti dell’uomo, noi giovani ragazzi, nell’inconsapevolezza di ciò che ci avrebbe aspettato ci siamo incamminati tra i sentieri di un monte particolare (Etna), caldo e accogliente alle sue radici, freddo e rigido in cima. Durante l’esperienza è stato possibile sperimentare il valore effettivo dell’essenzialità. L’essenzialità che devi fare propria nel carico dello zaino, portando con te l’indispensabile per ripararsi dal freddo o da qualsiasi avversità che la natura possa preservare. L’essenzialità che consiste anche nel contatto con Dio.
L’esperienza è stata motivo di crescita, non solo interiore ma anche delle proprie conoscenze, sul campo della natura, della speleologia, delle tecniche di sopravvivenza.
Terre selvagge è stata, dunque, un’esperienza come non poche, un’esperienza che ha lasciato sulla pelle tanti brividi, un’esperienza che aiuta a prendere consapevolezza di se’, di quanto non bisogna abbandonarsi alle paure, in qualsiasi cosa si realizzi nella vita. Sarà stata un’esperienza da pazzi, però nulla di più appagante per l’animo.
Arianna Fiore
Partinico 2
Allieva del Campo Nazionale per R/S “Terre Selvagge, avventura sulla neve”
Settore Competenze
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