Nuccio, mentre viene a inventariare le riviste doppie al Centro studi mi racconta che c’è, a Catania, un sacerdote del PIME che dice di essere stato un’Aquila Randagia: sorpresa, incredulità.
Pare sia del nord, è avanti con l’età: potrebbe essere possibile. Sul web trovo delle info sulla sua vita ma nessun riferimento allo scautismo. Decidiamo di prendere un appuntamento appena possibile per fare una chiacchierata con lui.
L’indomani a sorpresa ricevo una breve visita dell’anziano sacerdote accompagnato da Nuccio e da un altro prete della comunità.
Si tratta di don Adriano Cadei, del 1932, di Varese.
Ci racconta subito che non è stato proprio un’Aquila Randagia ma era tra i bambini che con loro trascorrevano le estati, dal 1940 al 1945, in una casa sulle montagne del varesotto.
Metteva l’uniforme in uno zainetto e una volta sul posto dell’attività la indossava. Era piccolino e purtroppo non ricorda molto. Ha conosciuto Uccellini.
Poi a 13 anni, il 2 dicembre 1945 fu ammesso alla Promessa scout, rimanendo nell’ASCI per qualche anno partecipando al jamboree del 1947 a Moisson in Francia, il primo dopo la fine della guerra, in seguito a un challenge di selezione.
A 19 anni è entrato in seminario diventando poi missionario del PIME (in Birmania, nelle Filippine, in America e in Papua Nuova Guinea).
Ha dei ricordi di allora presso la sua casa a Varese che ci prenderà alla prima occasione che vi ritorna.
Contiamo di incontrarlo nuovamente per formulargli una serie di domande che possano anche risvegliare nella sua memoria dei fatti interessanti.
Padre Adriano si è reso disponibile a incontrare scout e raccontare la sua esperienza, fare una celebrazione o quant’altro desideriamo concordare con lui.
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