Albori del guidismo cattolico in Sicilia

Lina Papa, Incaricata regionale Sicilia AGI (1960-1964)

Nerina Pappalardo, Capo Cerchio, Agi Giarre 1 (1958-1964)

 

Nella primavera 1956, presso l’Istituto Magistrale “don Bosco” di Giarre (dove la Papa insegnava insieme al fratello che dirigeva l’istituto) si tenne una lezione di pedagogia durante la quale si parlò dello scautismo. In seguito, durante l’intervallo una delle ragazze raccontò alle amiche dell’ultima escursione fatta da suo fratello con gli scout, delle loro avventure, del loro divertimento, del prossimo campo estivo… Si entusiasmarono ma nessuna aveva mai sentito parlare di scautismo femminile così nel 1957 questo gruppo di studentesse diede vita all’Associazione Scoutistica Studentesse Italiane (Assi) che non fu mai formalizzata e si basava su un accordo verbale e volontario tra le socie. Le ragazze provenivano oltre che da Giarre anche da Riposto e da Acireale. L’uniforme dell’ASSI era composta da: gonna blu e camicetta azzurra. Il fazzolettone era triangolare, di colore azzurro (per richiamare la Madonna). La sede era nella stessa scuola. Così finalmente, iniziarono le escursioni nei paesi vicini, mentre lo sguardo perplesso dei curiosi seguiva il loro passaggio.

Tra le prime attività dell’ASSI si ricorda una visita al Santuario di Valverde. Lì incontrarono delle ragazze, guide dell’AGI che erano in uscita; queste, viste le loro camicette azzurre, chiesero se fossero delle coccinelle (anche se un po’ grandi!) o delle guide. Risposero che non erano guide (credendo si riferissero alle guide turistiche!) Loro non conoscevamo l’esistenza dello scautismo femminile ma solo lo scautismo dell’ASCI (a Riposto c’era un Gruppo, così come ad Acireale). In quella circostanza conobbero l’AGI per la prima volta e da quel momento presero contatti epistolari con Roma.

Così nel 1958 il gruppo entrò a far parte dell’Agi e le tre più grandi tra loro, Lina Papa, Tina Sofia e Nerina Pappalardo, ebbero la possibilità di partecipare a un campo nazionale di Formazione Capi. Lina era venticinquenne, le altre due diciottenni. Nerina e Tina erano già diplomate. Per le loro Promesse venne a Giarre Giuliana Patti della provincia di Palermo, in sostituzione di Stefania Soli (Commissaria nazionale alla Branca Guide) che non riuscì a presenziare per un altro impegno in Sicilia pur essendo venuta per l’occasione.

Il Campo scuola nazionale AGI si tenne a La Verna, nell’estate del 1958 (8-19 agosto), con Hilde Cereti come capo campo (di Branca Guide); le tre partecipanti siciliane furono inserite in tre squadriglie diverse. Il campo era di tipo “interbranca” con parti in comune e parti differenziate. Hilde era la figlia del Rettore dell’Università di Genova che il fratello di Lina conosceva.  Per loro tre era la prima volta che facevano un viaggio da sole. A Firenze in occasione del campo scuola videro le altre ragazze partecipanti con i propri zaini, loro invece avevano portato borse e valigie (Lina sorrideva di questo nel raccontarlo). Nella lettera di convocazione del campo fu richiesto, con loro stupore, di portare un “materasso vuoto”; una volta arrivate fu indicato loro un covone da dove prendere la paglia per riempirlo su cui dormire! Si sorpresero che tra l’attrezzatura di cucina fu consegnata una bacinella da utilizzare per trasportare o lavorare gli alimenti. Anche la veglia, di notte nella faggeta, fu un’esperienza nuova […] Lina davanti a tutte le novità e difficoltà incontrate e sensazioni nuove, doveva fare la sicura nei confronti delle altre due più giovani, senza farsi vedere in difficoltà. Così come, quando cadde mentre era andata a raccogliere legna. Ricorda il canto dei cappuccini nel silenzio della notte di Ferragosto per la Messa di mezzanotte. All’interno del campo fecero separatamente un’uscita (i genitori erano stati preventivamente portati a conoscenza che sarebbe stata proposta questa attività); la Squadriglia di Nerina si recò a Ponte a Poppi.

Nerina: “Non trovo le parole per descrivere il senso di profondo sgomento e disorientamento quando ci siamo trovate ‘catapultate’ su quel monte disseminato di tende verdi e siamo state assegnate a tre squadriglie diverse a condividere la tenda con ragazze provenienti da tutte le parti d’Italia. La loro destrezza, di fronte al nostro impaccio spesso malcelato (fin troppo evidenti erano le nostre valigette, posizionate accanto ai loro zaini!) ci appariva eccezionale, come la scioltezza degli acrobati appare agli occhi di un bambino al circo per la prima volta! E noi, come quel bambino, per la prima volta sentivamo parlare di cambusa, taps, fuoco, bans, ecc. Per me la partecipazione al campo mi fu concessa dai miei genitori come premio di promozione per il diploma.”

Il secondo campo scuola lo frequentarono sempre a La Verna e tutt’e tre insieme.

Nel gruppo, Lina ricoprì solo l’incarico di Capo Ceppo, Nerina Pappalardo quello di Capo Cerchio, Tina Sofia quello di Capo Reparto (incarichi assegnati dalla Papa). Gli assistenti ecclesiastici del Ceppo AGI furono: p. Risiglione, p. Antonio (cappuccino), p. Venanzio (cappuccino). 

Le loro attività si svolgevano all’Istituto don Bosco, istituto che si ispirava alle regole salesiane: avevano ampi locali a disposizione. il prof. Papa, fratello di Lina le aiutò notevolmente nell’organizzazione delle attività di quegli anni. Le camicie venivano cucite localmente da una sarta, le gonne pantalone venivano acquistate in un negozio a Catania e solo i distintivi venivano ricevuti via posta dal Commissariato centrale. La sede all’interno della scuola non agevolò la loro partecipazione alla Messa domenicale. Non seguivano un programma annuale: cantavano molto.

Uno dei primi campi fu tenuto alle Isole Eolie (sempre con l’aiuto del fratello di Lina). Organizzarono anche un campeggio con le coccinelle e le guide nella villa di campagna del fratello; le coccinelle alloggiarono nella parte della villa utilizzata dal massaro. Le guide montarono le tende nello spiazzale e fecero anche il Fuoco della sera. La moglie del massaro preparò un’intera infornata di pane per le partecipanti. Altri campeggi li tennero a Linguaglossa. Poi una route di una giornata con percorso: Giarre – Santa Venerina – Zafferana – Sant’Alfio – San Giovanni – Macchia di Giarre; arrivati qui avrebbero poi dovuto proseguire in autobus per Riposto ma tutte preferirono continuare ancora a piedi fino a Giarre dove finirono la serata con un Fuoco all’interno della sede. Altra attività ad Acireale: uscita insieme a un Reparto di guide di Messina, poi spostati a Trecastagni.  Un’altra ancora si tenne alle Terme di Acireale con le coccinelle. I genitori non concedevano facilmente alle figlie di andare a fare vita all’aperto dormendo fuori, nonostante si fidassero delle capo. Furono rare le occasioni di incontro con l’ASCI di Riposto.

Tornando dai campi scuola col prezioso bagaglio di quelle esperienze, le partecipanti ricevette il compito di diffondere lo scautismo cattolico femminile nell’isola. Fu affidato l’incarico di Commissaria regionale alla Capo gruppo Lina Papa. Con lo sviluppo a Giarre l’AGI in quegli anni ebbe una veloce diffusione in Sicilia. In breve tempo ma con molto impegno di quelle ragazze, l’isola si è popolata di guide grazie all’apertura dei gruppi di Palermo, Messina, Siracusa e Pachino… Lina diede Promesse in diverse città: Palermo (5 aprile 1964, realizzarono un’immaginetta), Messina (1964), Siracusa, Bivona (AG), Catania, Acireale, Pachino (SR) solitamente in una giornata o anche mezza; a Palermo in due giorni; cerimonia in chiesa. Non ci furono contatti preparatori a tali incontri: si organizzavano dopo il parere favorevole del Commissariato Centrale.

Oltre questi spostamenti non fu organizzato alcun incontro a carattere regionale fino a quando il gruppo curò l’organizzazione del convegno regionale AGI di Zafferana del 1964 dove intervenne Giuliana di Carpegna che fu prelevata e, alla fine della giornata, riaccompagnata all’aeroporto di Catania. Si tenne un momento iniziale del convegno a Catania presso il collegio Maria Ausiliatrice (S. Messa con la sala piena) per il quale p. Ruggi inviò una lettera per l’occasione. Il convegno si tenne presso l’albergo Emmaus.

Poco dopo il Ceppo concluse le proprie attività (Lina aveva 31 anni) prima del campo nazionale Agi del ‘65 di cui lei non ha ricordo del lancio. Del convegno nazionale delle vecchie AGI del 1991 lei non venne a sapere nulla. Probabilmente la causa fu la mancanza di nuova linfa alla guida delle ragazze.

Quello che è rimasto a Lina dall’esperienza scout è certamente lo spirito dell’estote parati e quello della Legge scout, soprattutto l’essere leale e il meritare fiducia.

Nerina: “Nel ruolo di capo cerchio, mi sono esercitata come in una specie di palestra di vita. Io, timida ed emotiva, ho imparato nei momenti critici a controllare forti emozioni come la paura perché la priorità era dare coraggio alle mie coccinelle; ancor di più, ho imparato ad esercitare l’autorevolezza che mi è stata di grande aiuto nella mia professione di insegnante dove, prima di ogni tipo di apprendimento, ho voluto trasmettere ai miei ragazzi il concetto di diritto-dovere che accomuna docente e discente. Oggi, a distanza di molti anni, in un periodo della vita in cui si fanno bilanci e si hanno tanti ripensamenti, fra le poche certezze, una è quella dell’importanza formativa dello scautismo: sono fermamente convinta che senza quella esperienza, sarei un po’ meno in tante cose!”

Antonio Scalini (27/2/2023)

 

Tratto da: intervista a Lina Papa (8/9/2016), intervista a Nerina Pappalardo (19/8/2019), “Lo scautismo a Giarre. Una storia lunga cento anni”, Mario Cavallaro, CUECM, 2010.


Cerimonia della Promessa delle Guide del Gruppo Agi di Messina (Da sinistra: Nerina Pappalardo e Lina Papa)

 


Agi Pachino – 8-5-1960 Lina Papa da 50 anni di avventura: (ricostruzione cronologica dei principali avvenimenti della vita del Gruppo Scout Pachino 2), Fronte S, Russo S.: (a sinistra con cravatta Nerina Pappalardi, al centro con cravatta Tina Sofia, a destra con giacca Lina Papa)


intervista a Lina Papa

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