La Vostra Giornata del Pensiero 2014

ll Thinking Day è il giorno in cui è possibile celebrare l’amicizia internazionale del nostro movimento. Grazie a questa giornata gli scout e le guide possono acquisire e accrescere la propria consapevolezza su alcuni temi di interesse mondiale, e sulla possibilità e l’importanza di agire e far sentire la propria voce in difesa dei diritti dei più deboli. Quest’anno l’obiettivo proposto da Wagggs, associazione mondiale del guidismo, riguardava il tema dell’Educazione, nello specifico, quello di  raggiungere l’istruzione primaria universale.

 

In occasione del compleanno del fondatore dello scautismo, il Settore Internazionale e il Coordinamento Metodologico della Regione Sicilia, hanno invitato tutte le unità, i gruppi e le Zone di raccontare la loro Giornata del Pensiero. Le attività più originali sarebbero state pubblicate sul sito regionale.

Grazie a quanti hanno risposto!!

 Pubblichiamo a seguire, le attività del Thinking Day della Zona Eleuterio.

 

 

Letizia Salvo_ Inca Regionale Settore Internazionale  –  Vincenzo Semprevivo e Tiziana Tornabene_ ICM

 

 

“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra. “

NELSON MANDELA

 

 

BP DAY: INCONTRO DI 650 SORRISI

Un novizio intervista il Cardinale Paolo Romeo

 

 

La branca E/G si dirige verso la piazza

[di Nicolò (Benni) Fricano | Novizio Bagheria1] 

 

 

Siamo circa 600 ragazzi dagli otto ai diciannove anniquando iniziamo a popolare la piazza comunale, non contando i capi piùgrandi. Animiamo con un bel canto, le squadriglie e le branche si presentano con i loro gridi, e c’èl’issa delle nostre tre bandiere rappresentative (Italia, Europa, Agesci).

Subito dopo si presentano due strambi tizi che, dicendo che il mondo stava andando a rotoli, vogliono pungere una bambina con una “siringa di cultura”. Poi peròdue uomini “dal futuro” li bloccano dicendo che non si puòdiffondere cultura in quel modo.

 

 

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I tizi strambi. 

 

 

Naturalmente pretendevano che anche noi giovanici preparassimo al futuro quindi, dividendoci in gruppi, abbiamo iniziato il nostro percorso.

Nel nostro cammino incontriamoPapaFrancesco, che ci insegna la gioia, incontriamoNelson Mandela, che ci insegna l’uguaglianza, e incontriamo ancheMaria Montessori, che ci insegna l’importanza della cultura. Tutto questo ovviamente accompagnato da giochi a cui tutti partecipano.

“Il cammino scout è la strada verso Gesù…”  A parlareèil vescovo Paolo Romeo, celebrando la Messanella chiesa madre di Vicari. Durante l’omelia trapela la sua ammirazione per PapaFrancesco, di cui dice di portare il suo personale saluto e benedizione, e il suo attaccamento agli scout, rivela di avere avuto un passato come Baloo(capo scout). Non mancano i ringraziamenti della chiesa edelsindaco, poi arriva persinol’invito al vescovo alla Route nazionaleche intraprenderemo questa estate.

 

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Durante l’intervista

 

 

Dopo pranzo, prima di andare via, mi aggiro per cercare il vescovo e strappargli qualche altro commento. Per fortuna lo trovo e gli chiedo la cortesia di rispondere a qualche domanda, lui accetta volentieri.

-Pensa che ci sia un rapporto stretto fra Chiesa e scoutismo?

“Sì, certo! Gli scout nella loro unitàsono Chiesa. Penso anche che gli scout condividano con S.Francesco l’essenzialità, la fratellanza e il rapporto con la natura, che sono fondamentali”

– Durantela Messaha parlato molto di Papa Francesco, quale pensa sia la sua novità?

Ha un linguaggio semplice e diretto, che arriva al cuore di tutti. E nella sua semplicitàrimane sempre coerente, non fai mai teatro… insomma, sentendolo parlare viene da dire “Questo Papami convince!”

– Ieri sera ci hanno parlatodelprogetto Policoro…la Chiesapuòveramente combattere la crisi?

Comincio col dire che oramai la gente cerca un impiego, non un lavoro. Il progetto Policoro, gestito dalle diocesi, nasce con l’intenzione di guidare le persone senza lavoro per creare imprese (start-up) e lavoro. Ricordiamoci che si puòvivere con il lavoro delle proprie mani.

 

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La costruzione del planisfero…

 

Salutiamo il vescovo e ci avviamo verso la piazzadelpaese per la chiusura della giornata. Davanti alla piazza c’èuno stupendo mosaico fatto da noi con un mondo colorato da facce felici e impronte di mani di tutti i tipi e misure. 

Chiudiamo cantando il nostro canto “La gioia”. Il tema della settimana internazionale è“Prepariamoci al nostro futuro”  e noi ci stiamo provando. Basta ricordarsi cheil nostro avvenireèfuturo, ma la nostra azioneèpresente

[Foto di Giuliana Calabrese ]

 

 

BPDAY2014 | START UP: I TALENTI DIVENTANO FUTURO

Creare il futuro dalle proprie idee.

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La strada verso Vicari. 

 

[di Giovanna Raia, novizia del Vicari1]

I rover e le scolte (circa sessanta ragazzi fra i sedici e i venti anni) si sono dati appuntamento alle pendici di Vicari, sono stati divisi in sei gruppi e hanno iniziato le loro attività facendo un tratto di strada per arrivare a Vicari. È stata proposto loro un gioco di ruolo basato sulla creazione d’impresa e lavoro. 

Ai ragazzi sono stati consegnati dei curriculum vitae che descrivevano il ruolo che avrebbero interpretato e durante i circa 4 km di strada che li avrebbero portati a Vicari i sei gruppi di ragazzi si sono impegnati a creare, utilizzando le loro identità fittizie delle innovative imprese lavorative, tenendo conto del luogo dove crearle, dei finanziamenti possibili e costituire un piano economico prendendo in considerazione eventuali tasse, stipendi, entrate ed uscite dell’azienda.

A qualche domanda fatta su questa attività i ragazzi hanno commentato: impegnativa; carina ma complicata; utile, simpatica, interessante, noiosa, formativa; complicata ma bella, innovativa; “camurrusa”, difficile creare un’azienda ma possibile.

 

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I ragazzi progettano la start up. 

 

I sei gruppi hanno ideato vari tipi di start up: dai pannelli fotovoltaici montati su autovetture alle mattonelle che forniscono energia, da un centro per assistenza all’infanzia a un’ azienda agricola, ecc.

Il gruppo vincente è stato quello che ha ideato un’impresa di produzione e vendita di mattonelle che producono energia dal movimento cinetico dei passi.

La giuria che ha decretato la vittoria della start up migliore era composta da due capi scout, da padre Antonio Todaro, vicario del 6° vicariato della Diocesi di Palermo e da Rosario Fabio Oliveti, un animatore del Progetto Policoro.

Quest’attività ha permesso ai ragazzi di conoscere più da vicino proprio il Progetto Policoro, un progetto che nasce all’interno della Chiesa ed offre un aiuto gratuito offrendo ai giovani delle nuove prospettive lavorative. 

Il progetto, fondato nel 1995 da Don Mario Operti, offre la possibilità ai giovani di restare e svilupparsi nel proprio territorio. Il Progetto Policoro inizia con l’evangelizzazione del lavoro secondo i principi cristiani, continua educando i giovani al lavoro e si impegna ad unire le risorse presenti nella Chiesa.

Il progetto è strutturato in: animazione del territorio, sportello d’ascolto (aperto il martedì e il venerdì dalle sedici alle diciotto), accompagnamento alla creazione dell’impresa, servizio d’incubazione e start-up impresa. 

 

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Rosario Oliveti presenta il progetto Policoro. 

 

Il progetto offre anche un orientamento al lavoro e una banca di talenti, attraverso la quale aiuta il giovane imprenditore a capire qual è veramente la propria vocazione lavorativa o imprenditoriale.

Il progetto si sta anche adoperando a fornire il micro-credito alle imprese nascenti. Nel territorio Palermitano grazie al Progetto Policoro sono state create sei aziende e a Caltanisetta ben quarantadue imprese. 

I responsabili del progetto sono contattabili attraverso e-mail: diocesi.palermo@progettopolicoro; sitowww.progettopolicoro.it; profilo facebook e telefonicamente allo 0916077262

[Foto di Giuliana Calabrese e Gianpiero Lo Cascio]

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