Sappiamo bene che il più tradizionale avversario dei draghi è San Giorgio, santo la cui vita è tra storia e leggenda; per la storia fu un valoroso soldato di nobile famiglia, martirizzato a causa della sua fede, per la leggenda liberò, da un terribile dragone, la principessa di Trebisonda.
Il drago si annidava in un lago vicino alla città di Sylene, dove faceva scorribande uccidendo con il fiato pestilenziale tutti quelli con cui si imbatteva. La figura di San Giorgio colpì la fantasia e i sentimenti della gente proprio per l’uccisione del drago e la liberazione della fanciulla, per cui il culto del Santo si diffuse rapidamente, specialmente in epoca medievale, quando la leggenda piacque al mondo cavalleresco.
Anche Baden-Powell nel 1907 fu colpito dalle virtù del santo dei cavalieri e andò a proporlo a tutte le Associazioni scout che sorgevano in ogni nazione.
Ora, nei diversi Gruppi scout della Regione, si potrebbe iniziare una ricerca delle chiese e delle immagini dedicate al cavalier dei Santi: il nostro San Giorgio, fiutando le tracce lasciate nei secoli passati da draghi dispettosi e da arditi cavalieri senza macchia e senza paura.
Potremmo trovare informazioni di un drago, come quello scozzese di Loch Ness e alla ricerca delle sue vicende, potremmo iniziare un “Explò”, sulla pista delle tracce di San Giorgio e delle sue creature arcane.
Attilio Gardini (AGESCI Forlì)
(In allegato un "trattato" sui draghi: i primi sono proprio siciliani!)
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