Caro Turi, tu per me sei stato tante cose: un amico prezioso, un esempio, un saggio, uno Scout, ma soprattutto sei sempre per me il “Segretario”. Che non è una cosa da poco: anche per me i primi servizi furono fare il cambusiere e il segretario di gruppo.
Le prime volte che ti ho conosciuto eri in quella stanza, piccole e un po’ umida, rintanata dentro l’Arcivescovado di Catania (dove c’erano le Segreterie di Zona e Regionale), con un tavolo, delle carpette e una macchina da scrivere vecchio tipo (allora non c’era il computer), in mezzo tra il Vescovo (allora c’era l’indimenticato Mons. Picchinenna ) e il posteggiatore del cortile (con cui dovevi raccomandarci per poter lasciare la macchina. Con te c’era molto spesso Gianni Strano, il Commissario (così si chiamava l’equivalente del responsabile di Zona ai tempi dell’ASCI). Due pilastri per lo scautismo, anche se probabilmente, per la vostra umiltà, non vi siete mai resi conto di esserlo. Hai svolto il tuo servizio di Segretario, Tesoriere e come Capo nel tuo Gruppo sempre da Scout con impegno, lealtà, meritando fiducia, con cortesia, con signorilità e con senso dell’umorismo (mitici i viaggi a Enna per le riunioni di Comitato,con l’immancabile sosta a Sacchitello per il caffè, e le battute di noi allora giovani, sull’avanzare dell’età con il relativo bisogno di andare in bagno, e le tue risposte pungenti e garbate).
A pensarci avevi quasi trent’anni più di me, ma non ti ho mai visto come un “vecchio scout”, ma come diceva Baden-Powell come un fratello maggiore, ma più ancora un vecchio amico, con cui era bello vedersi le poche volte che col tempo ci incontravamo.
L’ultima volta che ti ho visto è stato alla messa in ricordo della tua inseparabile Lina, un po’ acciaccato, ma sempre affettuoso con me, e di questo ti ringrazio sempre.
Ciao
Pippo Scudero
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