La forza di volontà, l’autocontrollo, è lo sforzo di cambiare il proprio comportamento controllando gli impulsi e resistendo alle tentazioni. Se ben allenata consente di superare i propri limiti.
La mancanza di autocontrollo causa i maggiori problemi sociali e personali.
Una ricerca ha dimostrato che chi ha maggiore autocontrollo ha più successo in tutti i campi, meno disturbi, migliori relazioni interpersonali. Esso arreca benefici a chi ne ha e a chi gli sta intorno, meno problemi emotivi e in adolescenza rapporti migliori con famiglia e giustizia. In ultima analisi alla società. E, contrariamente a quanto sostiene qualcuno, non è l’espressione di personalità ossessive.
Tutti hanno un processo di “supervisione” interna che verifica la compatibilità delle situazioni con i propri scopi e le proprie aspettative. Quando il “sé” scende sotto questi standard scatta la forza di volontà per riportarlo in linea con quanto si era prefissato. Funziona come una forza muscolare; così l’autocontrollo si riduce con il durare del tempo e con il ripetersi dello sforzo, proprio come i muscoli.
Tutte le forme di autocontrollo su pensieri, emozioni, azioni o impulsi (persino la forza di volontà richiesta per decidere cosa comprare al supermercato) consumano energie. E lo sforzo si ripercuote su tutti gli atti di scelta successivi lasciando poche energie per autocontrollarsi in altri campi. Quindi conviene scegliere le priorità su cosa impegnare il proprio autocontrollo non sprecandolo su troppi fronti. Allo stesso modo degli atleti, che quando sanno di dover fare uno sforzo successivo non si impegnano al massimo nel primo, è meglio non esaurire completamente l’autocontrollo in previsione che possa essere necessario in seguito. La quantità di risorse dipende anche dall’importanza della posta in gioco: si evita di impegnarsi per compiti relativamente poco importanti conservando le riserve di energie per compiti più importanti.
La ricerca ha dimostrato che la forza di volontà si può sviluppare come i muscoli, allenandola con esercizi e si può ricaricare sia riposando sia con le emozioni positive (il buon umore). Infatti avviene la sera, con la stanchezza, che si “perdono colpi”. Le emozioni positive consentono di consumare meno energia nel primo atto di controllo. Anche il trarre gratificazione dal successo del primo impegno alimenta l’energia per i successivi. Il premio per questi ripetuti atti di forza di volontà è l’abitudine, che rende libera l’energia impegnata in precedenza. Serve volontà per alzarsi ogni mattina alle 6… poi diventa naturale e si può incanalare l’energia su altri atti di volontà. L’autocontrollo è forse più utile dell’autostima.
(tratto da Focus n. 167 – settembre 2006)
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